Previous item Yoga per adulti Next item Yoga per bambini Meditazione Started 30 September 2019 Percorsi La meditazione samatha si basa sulla consapevolezza del respiro, attraverso l’osservazione prolungata (per almeno 15-30 minuti) delle fasi di inspirazione ed espirazione in uno dei punti in cui è più netta la sensazione del respiro che entra e circola nel corpo: all’entrata del naso, nello stomaco o all’altezza del plesso solare (punto corrispondente al terzo dei sette chakra, manipura, collocato nella metà superiore del ventre). Grazie alla meditazione samatha, è possibile focalizzare l’attenzione distogliendola dalle emozioni negative, come la rabbia, l’ansia, l’invidia e il rancore. Questa tecnica genera le energie necessarie che la vipassana, stadio successivo, tramuterà in azione. A livello fisico, la meditazione samatha consente un rilassamento profondo che non ottunde l’attenzione, bensì la potenzia, contribuendo a ridurre la frequenza del respiro, del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa. La pratica meditativa consente inoltre una maggiore consapevolezza degli stati corporei, la quale determina una crescente capacità di comprensione e regolazione degli stati emozionali. Ad aumentare notevolmente è l’attività della corteccia prefrontale sinistra, relazionata a emozioni positive come entusiasmo, energia e felicità. La meditazione samatha è un tipo di meditazione del Buddhismo di radice hindu. La finalità di questo metodo è quella di conseguire una dimensione di pacificazione interiore, propedeutica alla meditazione vipassana. La meditazione samatha comprende otto livelli, di cui quattro di fine materialità (quattro Jhana) e quattro immateriali. I Jhana sono una serie progressiva di assorbimenti meditativi attraversati dai praticanti di meditazione samatha man mano che approfondiscono il livello di concentrazione. Questa tecnica è sempre stata diffusamente utilizzata dagli asceti in India, prima e dopo Gautama Buddha. La samatha non nasce quindi con la filosofia buddhista, ma vi si innesta in seguito. Il sistema samatha si ispirerebbe alle tradizioni enstatiche (enstasi da en-stasis = stare dentro, termine utilizzato da Mircea Eliade) e trascendentali dello Yoga e del Jainismo che insistono sull’astrazione e la ricerca dell’isolamento sensoriale, mentre il sistema vipassana viene fatto risalire ai percorsi meditativi di tipo immanentista ed estatico derivanti dai Veda (Rishi) e dalle Upanishad. In questi sistemi, la liberazione viene ricercata nel mondo, senza doversene astrarre praticando l’ascetismo e ricorrendo all’esasperazione di tecniche introspettive. La meditazione è guidata da Dharma Gyaltsen. Gli incontri si svolgono tutti i mercoledì dalle 19 alle 21, a partire da settembre 2019.